visita guidata da Boris Stupia, storico dell’arte e guida turistica

Descrizione
La creazione di una comunità ideale, un villaggio operaio, nella quale si fondessero armonicamente le necessità imprenditoriali e bisogni della classe operaia. Questo è quello che si voleva creare a Crespi d’Adda a partire dal 1878: una città in miniatura a tutti gli effetti rimasta straordinariamente intatta nei decenni ed oggi uno dei più importanti modelli di archeologia industriale a livello mondiale.
Infatti qui resterete sorpresi di come il tempo si sia fermato. L’impianto urbanistico e quello architettonico sono rimasti straordinariamente immutati dopo quasi 150 anni dalla fondazione del villaggio e dal 1995 fa parte della lista dei patrimoni Unesco.
Essa doveva essere dotata di ogni struttura secondo la concezione di sviluppo autonomo: le casette delle famiglie operaie (complete di giardino ed orto), le ville per i dirigenti, la chiesa, la scuola, il cimitero, l’ ospedale, il campo sportivo, il teatro, la stazione dei pompieri e altre strutture comunitarie.
Faremo una passeggiata a piedi a ritroso nel tempo dove scopriremo un’unica filosofia di fondo: l’efficienza funzionale deve accompagnarsi alla bellezza.
Troveremo un po tutti gli stili, visto l’eclettismo allora dominante: dal neogotico predominante allo stile neorinascimentale, che definisce l’aspetto della chiesa, e quello neomedievale evidente nella struttura della villa-castello. Nelle villette dei dirigenti e capo reparti si possono inoltre riscontrare caratteristiche tratte dalla secessione viennese, cui si aggiungono particolari decorativi esotici e orientaleggianti.





- L’itinerario ha una durata di 2 ore, ed è tutto in esterno
- Si raggiunge il luogo della visita con mezzi propri
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