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L’ISOLA PRIMA… DELL’ISOLA: storie di un quartiere popolare divenuto di moda

Itinerario guidato da Monica Torri, architetto e guida turistica

Fonderia Napoleone ISOLA
Fonderia Napoleonica

Descrizione

Quello che è oggi uno dei quartieri bohémien di Milano, fino alla fine dell’Ottocento era ancora la fertile campagna a ridosso della città. Un’immagine che, con l’apertura del primo tratto ferroviario milanese, sarà stravolta dagli insediamenti di grandi fabbriche, facendo della zona uno dei più importanti quartieri operai di Milano. 

Difficile riconoscere quest’anima popolare e verace all’ombra di quella guglia di Porta Nuova che oggi, confrontandosi con le guglie del Duomo, è divenuta uno dei nuovi e modernissimi simboli della città.

Eppure, tra le vecchie case operaie ingentilite dai decori liberty, si può ripercorrere una storia d’altri tempi, quando qui sgorgavano le fonti limpide del cinquecentesco Santuario della Fontana. E scoprire che accanto sopravvive uno dei luoghi più magici e inaspettati di Milano, la Fonderia Napoleonica, da cui uscirono i più importanti monumenti cittadini.

Si può ricordare la storia del Cimitero scomparso in cui fu sepolto il Parini, trasformato oggi nello slargo di un popolare mercato. Si possono rivivere i fasti di quel Teatro Verdi che fu l’anima del quartiere e dove cantarono Gaber e la Vanoni.

Ma si può ripercorrere anche la storia di un quartiere… “resistente” che negli anni bui della Guerra seppe accudire i suoi figli nell’opera (ancora poco conosciuta!) del “Giusto tra le Nazioni” don Eugenio Bussa. Nello stesso quartiere che lega il suo nome alla Mala della Milano del Dopoguerra, ma anche a illustri figure della modernità. Come dire, citando liberamente De André, che non sono i diamanti a dare buoni frutti!