SEGANTINI. Il ritorno a Milano

visita guidata da Lara Ioan, guida turistica

Sebbene Giovanni Segantini, nato in Trentino, sia stato obbligato in giovane età a trasferirsi a Milano, a causa dei suoi drammi famigliari, sarà in questa città che avrà la possibilità di trasformare un destino avverso in un futuro di successo sia in campo artistico che in campo sentimentale. Suo mentore fu il mercante d’arte Vittore Grubicy de Dragon, che lo esortò a sperimentare nuove tecniche, come il divisionismo. Le sue opere, suddivise fra disegni, acquarelli, olii, mostrano l’evolversi della sua arte dall’influenza della Scapigliatura fino al Simbolismo, di cui Gaetano Previati fu ispiratore. La natura, dopo il suo trasferimento prima in Brianza e poi in Svizzera, diventa il protagonista assoluto dei suoi quadri, dove gli esseri umani diventano semplici comparse in paesaggi alpini, talvolta accecanti per il sole limpido, talvolta mesti per la luce rosata dei tramonti. Ammirato dai suoi contemporanei, D’Annunzio compose un’ode per la sua morte prematura, nel 1894, a soli 41 anni. La mostra fornisce un’occasione per poter ammirare opere indimenticabili, come quelle del ciclo delle Due Madri, dell’Ave Maria a trasbordo e Alla Stanga.

L’amore alla fonte della vita 1896

Mezzogiorno sulle Alpi 1893

Autoritratto