mostra "MONET. Opere dal Musée Marmottan Monet di Parigi” a Palazzo Reale • Scoprire Milano e dintorni

visita guidata da Marika Moretti, storica dell’arte e guida turistica

La mostra propone una splendida selezione di una quarantina di capolavori provenienti dal Museo Marmottan Monet di Parigi che custodisce in assoluto il più cospicuo numero di opere di Claude Monet, il maestro dell’impressionismo vissuto tra il 1840 e il 1926. La mostra ci permetterà di conoscere il grande cultore del neoclassicismo Paul Marmottan, viaggiatore, collezionista e scrittore che alla sua morte nel 1932 lascerà il suo palazzo nel cuore di Parigi e le sue collezioni all’Accademia di Belle Arti per la creazione di un museo. Alla stessa Istituzione deciderà di rivolgersi Michel Monet, scomparso nel 1966, secondogenito del pittore ed erede delle sue opere che destinerà al Museo Marmottan.

In mostra sarà possibile ripercorre la formazione del pittore Claude Monet dal contatto con i più maturi amici Boudin e Jongkind (di cui vedremo delle opere di confronto), fino ad arrivare agli anni 70 dell’’800 che segnano la nascita del movimento impressionista. In particolare ammireremo capolavori del periodo di Argenteuil e Vètheuil, quando Monet dipingeva en plein air i riflessi sulla Senna dal suo bateau-atelier o rappresentava la sua famiglia felice a passeggio nei campi fioriti attraverso una pittura veloce che aveva come principale scopo la restituzione immediata del soggetto attraverso la resa della luce e dell’atmosfera che lo circondava. Potremo ammirare suggestive marine all’alba o al tramonto sulle bianche scogliere delle Normandia da Etrètat a Pourville e alcuni capolavori della serie di vedute dedicate a Londra avvolta da una suggestiva nebbia. Si passerà poi alle sale dedicate al giardino e allo stagno che Monet fece allestire nella sua tenuta di Giverny a partire dal 1893 con tele dedicate al ponticello giapponese e soprattutto alle meravigliose ninfee che il pittore dipingeva in serie a seconda del variare delle condizioni luministiche e atmosferiche e che ci riveleranno il suo profondo amore per la natura e la volontà di arrivare quasi a fondersi con essa in un afflato panteistico in grado di coinvolgere ed emozionare ancora oggi noi spettatori. Nota di merito della mostra sono numerose installazioni che ci permetteranno di approfondire il discorso sulle tecniche e i colori utilizzati dall’artista di cui vedremo la tavolozza originale e due suggestive installazioni multimediali.